Un nome è importante, è il suo biglietto da visita.
Come la tradizione. Dopo 4 anni anche se cambio casa quel nome è conosciuto e allora resta.
La storia di come venne fuori è questa.
Ne abbiamo discusso a lungo con gli amici, sono pervenute almeno 50 proposte tutte interessanti, che ben rappresentavano l’idea di ospitalità che ho in mente. Teranga, la sosta solidale, il lento viaggiare, simple break quelli più significativi, alternati a nomi più fantasiosi, molti dei quali si richiamano alla bell’esperienza del progetto di turismo responsabile “il Vagabondo“, di cui faccio parte.
Alla fine ho optato per questo termine dialettale, che richiama l’espressione incantata di chi si affaccia per la prima volta negli antichi quartieri dei Sassi, e che richiama concetti collaterali non meno importanti: il sapersi emozionare, il sapersi distendere”.
Oggi non sto più nei Sassi e l’uscio magico non c’è più.
Pazienza!
eccoci qua … mi trovo proprio con lo stesso dilemma! molto interessante tutto quello che sto leggendo sul tuo BB ed i tuoi progetti … in bocca al lupo! 🙂
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